Covid : domande e bisogni di piccoli e grandi
Perché non possiamo andare al parco?
Mamma, passerà la bua?
Ma gli altri dove sono? Anche i nonni, le maestre, gli amici sono a casa?
Queste sono alcune delle domande che la maggior parte dei genitori di bambini in età prescolare si è sentita rivolgere soprattutto nelle prime settimane di quarantena.
È innegabile che anche i più piccoli abbiano vissuto una brusca interruzione della loro quotidianità e soprattutto delle loro relazioni, e in piccoli e grandi sono emerse, più o meno prepotentemente, tante emozioni e domande.
La ricerca ci dice che l’esposizione a una situazione di stress prolungato induce naturalmente l’essere umano a reagire in diversi modi. Sia in adulti che in bambini è possibile sia stata attraversata una fase di negazione, quasi di rifiuto dell’entità di ciò che stava accadendo, a cui gradualmente ha fatto seguito l’alternarsi di frustrazione e rabbia (per il fatto di sentirsi in gabbia, per aver perso i propri spazi e la propria autonomia), di paura (del contatto, del contagio, di uscire, delle ripercussioni sul futuro…), di tristezza (per la separazione – e a volte la perdita - da persone amate, per l’incertezza verso il futuro, per l’impatto che questa situazione avrà sulle nostre vite).